Videosorveglianza a Pompei, protesta il Comitato di Via Aldo Moro: «Perché noi esclusi?»
POMPEI. Dopo la comunicazione che solo un numero limitato di strade beneficerà del servizio di videosorveglianza sta progressivamente avanzando la protesta dei comitati di quartiere, dal momento che da tempo si lamentano del diffondersi della criminalità diffusa (abusivismo, furti, scippi, depositi illegali di rifiuti) che si aggiunge alle violenze del sabato sera.
Ora è il Comitato di quartiere di via Aldo Moro che in primis deplora «il tratto oramai distintivo della totale mancanza di trasparenza» della vigente amministrazione: «Non ci è dato sapere – spiega un comunicato del comitato sui social – del perché di quelle scelte. Tutto si è svolto nelle segrete stanze. Nonostante abbiamo più volte denunciato furti, atti di vandalismo, menefreghismo totale delle più elementari regole del codice stradale il nostro quartiere non è tra quelli da sorvegliare».
Il comunicato prosegue spiegando che «A parte l’inciviltà diffusa, a noi residenti del quartiere di via Aldo Moro viene imposta con cadenza settimanale la limitazione delle libertà con lo svolgersi del mercato, che si porta dietro l’annoso problema della spazzatura, la micro delinquenza, i parcheggiatori abusivi».
«Nonostante tutto non abbiamo bisogno di videosorveglianza, a parere del sindaco» prosegue impietoso il post sul social del Comitato di quartiere via Aldo Moro, dove viene espressa totale disapprovazione sul servizio svolto dalla Polizia Municipale, che ospiterà nei suoi uffici la sala di regia della videosorveglianza pompeiana.
La Polizia Municipale svolge attività per la garanzia della sicurezza dei cittadini come il pattugliamento delle aree urbane, il rilievo di danni al patrimonio pubblico, il controllo di spazi di uso pubblico come i parchi e le aree pedonali. «Abbiamo elencato i compiti dei nostri vigili in materia di sicurezza» si legge, insieme al giudizio negativo sui risultati.
Evitiamo al lettore ulteriori commenti che possono essere approfonditi direttamente, limitandosi all’amarezza della conclusione: «Evidentemente – conclude il Comitato – il sindaco non può mettere in via Aldo Moro anche le telecamere per comprovare il suo totale fallimento in questa parte della città».