In piazza Bartolo Longo la protesta gentile delle mamme di Pompei: “un fiore per il verde”
POMPEI. Il famoso proverbio del rapporto tra Maometto e la montagna vale sempre. Se il potere non invita il popolo nel Palazzo, alla condivisione delle sue decisioni, finisce che sarà costretto a scendere in piazza per giustificarlo pubblicamente. In ogni caso, sia ben chiaro, la democrazia garantisce ad ogni comunità civile di scegliersi la classe dirigente che si merita.
Un comitato spontaneo di mamme ha attuato sabato 24 febbraio 2024 una manifestazione gentile in piazza Bartolo Longo. Un tam-tam lanciato via WhatsApp ha invitato i pompeiani a lasciare un fiore insieme alle transenne. Una manifestazione civile per contarsi e per contare davanti ai “poteri forti”.
«Il tuo fiore resterà esposto insieme a tanti altri e significherà che per te il verde è importante» è il monito all’amministrazione comunale pompeiana, che è stata criticata per aver lasciato nell’incuria due parchi comunali dedicati ai bambini (in via Aldo Moro e a Parco Maria). Inoltre, è stato argomentato, «la fonte salutare è stata dimezzata ed è stata desertificata la piazza».
La crisi ambientale dovuta ai cambiamenti climatici ha trovato ancora una volta pronte le mamme a cui la morale e la natura assegnano il compito di assicurare la vita per le generazioni future. A Pompei, una preoccupazione per tante famiglie di non avere uno spazio pubblico disponibile ha creato una mobilitazione istintiva che ha preoccupato la politica.
Il sindaco di Pompei sabato è sceso in piazza per spiegare alle famiglie, che hanno manifestato civilmente, le iniziative in corso e per giustificare i ritardi riguardo la manutenzione dello scarso verde disponibile per i pompeiani, per il relax, i giochi dei bambini, lo sport e la respirazione di aria pura. Una condizione di vita censurabile, se ci riferiamo ad un territorio a vocazione prevalentemente agricola.
Lo Sapio ha argomentato i suoi ragionamenti da politico navigato. In ogni caso bisogna riconoscere che fin dall’inizio del suo mandato ha ribadito le priorità della sua coalizione: eventi e manifestazioni che fanno arrivare più turisti a Pompei e il benessere che ne consegue in termini di business.
A tutto questo, però, si potrebbe replicare che il suo dovere prioritario di sindaco è quello di assicurare prima di tutto i servizi: sanità, scuola, sicurezza, trasporti, tutela dell’infanzia e della vecchiaia e spazi pubblici per la cultura, lo sport e il relax per giovani e anziani.
Per essere più espliciti, non è ammissibile essere costretti ad aspettare che i soldi arrivino all’alto per la videosorveglianza e per il verde pubblico e intanto spendere centinaia di migliaia di euro per eventi riservati a turisti immaginari, mentre l’esclusività della partecipazione viene regolarmente riservata alla Casta e al cerchio magico del potere locale. E per la maggioranza dei pompeiani, oltre al danno resta la beffa di non riuscire neanche a compare i biglietti.