Reperti archeologici a casa e in negozio di un commerciante di Pompei: denunciato
POMPEI. Mentre ieri (8 marzo) negli Scavi di Pompei si aprivano per la prima volta al pubblico le Terme del Foro, fuori dall’area archeologica i Carabinieri scoprivano preziosissimi reperti archeologici di oltre 2.500 anni fa “custoditi” nell’abitazione e nel negozio di un residente di Pompei.
È l’incredibile rinvenimento effettuato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Gruppo di Torre Annunziata, nell’ambito dell’attività di contrasto al traffico illeciti di reperti archeologici. I militari, coordinati nell’indagine dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, hanno proceduto al sequestro di alcuni reperti, databili tra il VII ed il VI secolo a.C. Il possessore è stato denunciato per il reato di ricettazione di beni archeologici (art. 518 quater c.p.).
Gli oggetti antichi sequestrati sono stati rinvenuti, a seguito di perquisizione effettuata d’iniziativa dai Carabinieri, presso l’abitazione e l’esercizio commerciale (un negozio di ottica) di un soggetto di Pompei. Si tratta di una brocca in impasto, corpo biconico, breve collo cilindrico e orlo leggermente svasato, decorata con costolature sull’ansa e sulla spalla, piccola lacuna all’orlo. È alta 15,5 centimetri e larga alla spalla 14 cm.
C’è poi un askos (alto 20 cm. e largo 18) in impasto bruno, collo cilindrico impostato verticalmente sul corpo globulare, fondo piatto, decorato con incisioni alla base del collo e nella parte retrostante l’ansa e con piccole bugne schiacciate impostate longitudinalmente sul corpo.
Infine c’è uno skyphos in impasto (alto 11,5 cm., diametro bocca 12 cm. e diametro piede 5 cm.) con profonda vasca ovoide terminante in un labbro verticale indistinto, anse orizzontali a bastoncello, leggermente oblique, impostate poco sotto il labbro. Decorazione costituita da una linea parallela profondamente incisa, posta poco sotto le anse.
Sui reperti sequestrati sono in corso accertamenti dei Carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Gli oggetti sono stati temporaneamente custoditi presso i depositi del Parco Archeologico di Pompei. La decisione attua concretamente il protocollo d’intesa siglato nel 2019 e rinnovato nel 2023 dalla direzione del Parco Archeologico con la Procura della Repubblica di Torre Annunziata. L’accordo ha come obiettivo proprio il contrasto al traffico illeciti di reperti archeologici.