Il restauro delle Terme del Foro a Pompei valorizza un monumento a lungo sottovalutato
POMPEI. Il restauro delle Terme Femminili del Foro Centrale rientra nella strategia del Parco archeologico di Pompei di offrire ai visitatori la visione completa dell’Antica città: non solo le domus, ma anche gli edifici pubblici. La tecnica di restauro ha previsto una preliminare fase di studio che ha svelato aspetti “inediti” in fase di cantiere.
Il restauro è diventato un’occasione per valorizzare un monumento che era stato, dopo il suo scavo, scarsamente considerato, a causa delle incrostazioni formatesi anche in antico, che ora sono state eliminate portando a vista l’eccezionale policromia ambientale.
Alla fine il restauro di un edificio considerato “minore” si è rivelata una buona occasione per recuperare opere d’arte inedite. Sono tornate alla luce superfici decorate con fogliame dal colore lucente, numerose scritte, graffiti di navi, gallinelle e un disegno fallico sugli intonaci, che unito alla rilettura delle spazialità antiche degli ambienti voltati e valorizzati da giochi di luce, danno un’immagine inedita all’edificio antico.
Si capì che l’edificio fosse un impianto termale quando vennero portate alla luce le tre sale del settore maschile. Il complesso delle Terme del Foro si presenta a pianta irregolare per circa 410 metri quadrati, è ubicato subito a nord del Foro Civile, al centro dell’insula 5 della Regio VII con ingressi su Via del Foro, Via delle Terme e Vicolo delle Terme.
La sua costruzione in posizione privilegiata risale al periodo immediatamente successivo all’80 a.C., quando Pompei divenne colonia di Roma ad opera di Silla. Fu edificato per assicurare servizi alla comunità romana insediatasi con la conquista sillana. Le terme erano alimentate, tramite una condotta, da una cisterna sita sul lato occidentale di Vicolo delle Terme alla quale affluivano dall’età augustea, le acque dall’acquedotto del Serino.
Lo scavo archeologico ha portato alla luce il settore termale maschile e femminile, in mezzo si trova il forno dell’impianto di riscaldamento che si diffonde tramite un pavimento con intercapedine per il transito di aria calda. Le terme femminili, più piccole delle maschili, avevano un ingresso separato da cui si accede tramite un corridoio allo spogliatoio con pavimento a mosaico.
Sotto una concrezione del frigidarium è stata scoperta una splendida decorazione con elementi vegetali e uccelli su fondo giallo e zoccolatura verde acqua. Dallo spogliatoio si accede al tepidarium, anch’esso con pavimento a mosaico e pareti affrescate in IV stile, con pannelli gialli separati da scomparti a fondo rosso nella zona mediana, e ad architetture stilizzate e ghirlande con bordi di tappeto nella zona superiore a fondo bianco.
Ultimo ambiente, il calidarium, dotato di una piccola vasca per i bagni ad immersione e il labrum, di cui rimane esclusivamente il sostegno in muratura della vasca. Il tepidarium e il calidarium sono forniti di pavimento con intercapedine per il passaggio dell’aria calda.
Le ricostruzioni post-terremoto interessarono ampiamente le sale termali ma il settore femminile non entrò mai in funzione. Seguendo il criterio del minimo intervento è stato protetto il monumento dai fattori climatici rispettando il contesto. È stata sostituita la copertura dell’avancorpo d’ingresso per proteggere gli apparati decorativi e migliorare il microclima interno e sono stati montati infissi per regolare la ventilazione interna.
Sarà monitorato il microclima interno tramite sensori. Il criterio del minimo intervento è stato adottato anche per gli aspetti strutturali. Il rilievo, effettuato con laser-scanner, ha consentito di acquisire informazioni sulla costruzione del monumento, interessato dopo il terremoto del 62 d.C. da interventi di consolidamento.
Sono state eseguite “sarciture” delle lesioni con malta a base di calce idraulica sulle volte. I paramenti in muratura e le contropareti in tegole mammatae sono state ancorate e il pavimento su suspensurae è stato rinforzato da supporti in muratura.
Gli interventi hanno migliorato la statica della fabbrica senza modificarla e mantenendo visibili le tracce dei dissesti antichi. Nel calidarium è stata realizzata una passerella sospesa per ristabilire l’antica quota del piano termale. Le superfici decorate sono fondamentalmente di tre tipologie: intonaci/dipinti murali, stucchi e pavimentazioni musive.
Sono stati operati diversi interventi conservativi. Le superfici pavimentali sono in discreto stato di conservazione in alcuni ambienti, solo dietro il labrum, in un altro ambiente, il pavimento, all’epoca dell’eruzione, era ancora sulle sue suspensurae.
Durante la prima depolveratura di un ambiente sono state rinvenute numerosissime iscrizioni di epoca moderna a testimonianza di frequentazioni. Altro elemento interessante è dato dal rinvenimento dei resti delle grappe di ancoraggio al muro delle tegulae mammatae in evidente stato di ossidazione.
Dalla pulitura delle volte di due ambienti è emerso il loro colore originario nero/blu, analogamente ad alcune delle volte della sezione maschile. Straordinario, invece, il ritrovamento di alcuni dipinti a tratti ben conservati. Mentre la vasca del frigidarium conserva ancora tracce della finitura in fritta egizia verde, altre tre pareti, dopo l’eliminazione delle concrezioni, presentano dipinti di verde da giardino di buona qualità. Così anche sulle superfici superstiti del labrum.
La pulitura degli apparati decorativi parietali è stata la fase più problematica dell’intero intervento di restauro. La pulitura meccanica a bisturi è risultata quella più controllabile perché totalmente manuale. Il cantiere di restauro è diventato, specialmente nelle terme femminili, un luogo di sperimentazione e ricerca riguardo le più efficaci tecniche di conservazione delle superfici pittoriche.
In occasione dello studio volto all’individuazione delle migliori modalità di impiego della strumentazione laser è stato possibile testare vari macchinari settati su parametri variabili e quindi elaborare la procedura più efficace per ogni casistica riscontrata. Per quanto concerne la presentazione estetica, l’intervento è stato minimale, garantendo una lettura degli apparati decorativi il più efficace possibile.