Pompei da dieci e lode: 2-0 all’Afragolese che vale il +4 sull’Acerrana
POMPEI. Dieci e lode in pagella per il Pompei. Dieci perché nel turno infrasettimanale di mercoledì 20 marzo al “Bellucci” ottiene la decima vittoria consecutiva battendo per 2-0 l’Afragolese. Balzano la sblocca nel primo tempo, nella ripresa raddoppia Guarracino.
La “lode” sono invece le buone notizie per i pompeiani che sono arrivate anche da Nola, dove l’inseguitrice Acerrana è stata battuta 2-1 dai bianconeri locali. Ora la classifica del Girone A di Eccellenza vede il Pompei a +4 sui granata, che però devono recuperare due partite. E il 20 aprile c’è lo scontro diretto ad Acerra.
Al Bellucci i padroni di casa partono forte e la sbloccano al 12′ con un’incornata di Balzano da calcio d’angolo (1-0). Nei primi 35′ è dominio locale, poi gli ospiti si svegliano e al 38′ D’Agostino devia sulla traversa una conclusione di Celiento dai venti metri.
Nella ripresa la squadra di Scarlato continua a macinare gioco e al 75′ raddoppia: Guarracino entra al posto di Malafronte prima di un calcio di punizione, Simonetti crossa per la sponda di Caso Naturale ed è proprio il numero undici a metterla dentro di testa (2-0).
Gol record in pochissimi secondi. Finisce con l’abbraccio del Bellucci in festa: ora un mese di pausa, una lunga marcia di avvicinamento alla resa dei conti dell’Arcoleo di Acerra.
«C’era da fare l’ultimo sforzo per portare a casa un’altra vittoria e l’abbiamo fatto, quindi bravi tutti» ha detto il direttore sportivo Angelo Cioffi che traccia anche un breve bilancio della gestione Scarlato, subentrato in corsa a Maradona.
«Non manca tantissimo ma non siamo ancora giunti alla fine del viaggio e con questa lunga sosta alle porte – ha detto – è opportuno fare un resoconto di quello che è stato in questo lasso di tempo con questa gestione e parliamo di 16 partite di cui 14 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta. Un percorso netto direi».
Il ds ricorda anche che «Quando siamo arrivati all’inizio di dicembre anche con l’allenatore eravamo consapevoli della “merce pregiata” che avevamo tra le mani ma anche che quella che ereditata non era per niente una situazione semplice, con una squadra che già a cinque mesi dal termine del campionato era obbligata ogni domenica a disputare gare da dentro o fuori. Quindi se oggi siamo nelle condizioni di non dipendere più da nessuno è solo merito di questi ragazzi e della società».