Lezioni anti-cyberbullismo al plesso scolastico “Fontanelle” di Pompei
POMPEI. Gli alunni della classe quarta primaria del plesso scolastico “Fontanelle”, afferente al 2° Circolo Didattico “Enrico Celentano” di Pompei, diretto dalla dirigente scolastica Anna Maria Cioffi, hanno svolto un progetto dal titolo “Occhio al bullo e ai pericoli in Rete”.
Il progetto è stato ideato per aiutare i ragazzi a comprendere i punti di forza e quelli di debolezza dei social, soprattutto quando vengono usati come canale di comunicazione e condivisione degli stati d’animo. Riflettendo sulle definizioni e sui fenomeni di bullismo, cyberbullismo e cyberstalking, i bambini sono stati guidati a riconoscerli e a contrastarli.
Obiettivi del progetto sono stati far interiorizzare le buone regole della comunicazione e del corretto comportamento in Rete, apprendere le regole di scrittura per le e-mail; educare all’utilizzo dei nuovi strumenti per tutelare la privacy.
E ancora: conoscere le strategie comportamentali per ridurre i rischi di esposizione; sensibilizzare, informare e formare le famiglie e gli educatori sull’utilizzo di strumenti di parental control che limitino l’accesso a contenuti potenzialmente pericolosi in Rete; educare alla cittadinanza digitale.
In merito al diritto alla privacy, si è evidenziato come sia vietato pubblicare, in assenza del permesso esplicito dell’autore, il contenuto di messaggi di posta elettronica. Attraverso la lettura di appositi testi, conversazioni guidate, visione di video educativi e dibattiti, gli alunni hanno condiviso l’uso che personalmente fanno del web.
Successivamente, hanno compreso i vantaggi e i pericoli della Rete, descrivendoli poi su alcuni cartelloni e realizzando anche un video e un vademecum. Al termine del percorso, si è svolto l’incontro con il luogotenente Angelo Esposito, comandante della Stazione dei Carabinieri di Pompei, che, affiancato del brigadiere Giuseppe Narducci, ha ulteriormente messo in guardia i ragazzi dai rischi di un uso indiscriminato dei social.
Gli alunni hanno apprezzato molto le parole dei Carabinieri e tutto il progetto, che si è rivelato molto valido, in quanto ha contribuito a diffondere una cultura di rispetto reciproco e di uso consapevole di tutti gli strumenti tecnologici.