Pompei, il sottopasso di via Stabiana nel degrado: la denuncia dei cittadini
POMPEI. La pulizia degli ambienti pubblici e di quelli privati è una caratteristica che distingue e fa la differenza tra un paese civile e uno che non lo è, promuovendo automaticamente il turismo e conferendo, inoltre, una rinomanza gratificante alle comunità che fanno dell’igiene ambientale il proprio biglietto da visita.
Per pubblica decenza abbiamo sfocato le foto che sono arrivate alla redazione di Made in Pompei (e sono disponibili per chiunque a dimostrazione del fondamento della notizia riportata) per denunciare l’uso illegale ed indecente degli ascensori del sottopasso Rfi di via Stabiana (recentemente messo in servizio con la chiusura del passaggio a livello).
Secondo quanto viene ripetutamente riferito, tutto l’ambito del sottopasso sarebbe in uno stato di continuo degrado, gli ascensori frequentemente sarebbero fermi, mentre l’area non é dotata di un impianto di videosorveglianza, necessario alla sicurezza di quanti (residenti locali e turisti che risiedono negli alberghi e nei numerosi bed & breakfast disseminati sul territorio) attraversano la via Stabiana diretti nei vari quartieri di Pompei.
Bisogna riferire per completezza che, intervistata a riguardo, l’assessora ai lavori pubblici Raffaella Di Martino ha obiettato che la settimana scorsa il sottopasso in questione sarebbe stato ispezionato dall’ufficio igiene, che l’avrebbe trovato a norma.
Fatto è che le prove fotografiche (e conseguenti verifiche sul posto) farebbero pensare che i vani degli ascensori verrebbero frequentemente utilizzati per incontri di sesso dalle “passeggiatrici” che quotidianamente si vedono sulla zona (di giorno e di notte).
La gentile assessora Di Martino ha promesso di verificare le responsabilità di Rfi riguardo la manutenzione ordinaria (igiene, decoro, funzionalità e sicurezza) prevista nella convenzione con il Comune di Pompei. Staremo a vedere. La questione è importante perché, con l’aria che tira, di sottopassi ne avremo diversi a Pompei e bisogna attivarsi per scoraggiare “cattive abitudini”.