L’arte che cura: il progetto del reparto di Ematologia dell’ospedale di Pagani
PAGANI. L’arte provoca diversi effetti: attiva i nostri sensi, stimola l’immaginazione, espande la mente e libera le emozioni. In generale, godersi le opere artistiche gradevoli e belle con contenuto estetico positivo, ci riempie a livello sensoriale e intellettuale e favorisce uno stato emotivo positivo.
Aumenta la capacità di comunicazione, riduce ansia e stress. Favorisce l’autoconsapevolezza e l’autoriflessione. Migliora le abilità cognitive, quali ad esempio concentrazione, attenzione e memoria. Insomma l’arte e il dipingere, ma anche solo respirare nuovi colori aiuterebbe a migliorare l’umore delle persone.
Questo è l’intento del progetto “L’Arte che cura” ideato dal reparto di Ematologia dell’ospedale “Andrea Tortora” di Pagani, diretto da Catello Califano e dalla coordinatrice Carmela Trezza, e che attraversa i 5 sensi.
La vista è curata dall’associazione Nasi Rossi Clown Therapy di Scafati, presieduta da Francesca Colombo e coordinata dalla vicepresidente Giusy Manzo e dal Maestro Lorenzo Basile, con il supporto del Maestro Giovanni Boccia e la collaborazione dell’associazione Universarte dell’artista Antonella Botticelli.
Vicini alla bellezza e allo stupore, ma legati soprattutto dal profondo senso di altruismo, sono 67 artisti da nord a sud che hanno aderito al progetto. Tra loro, anche l’artista scafatese Orsola Supino, un “naso rosso” da ormai 6 anni.
Le opere donate, raccolte e accuratamente selezionate, saranno destinate all’ospedale – reparto Ematologia – e verranno esposte (entro il prossimo giugno) nelle stanze della degenza e nei corridoi, colorando il grigiore delle pareti esistenti e regalando agli occhi di chi guarda nuovi colori e nuove emozioni. A conclusione del progetto sarà edito un catalogo con tutte le opere donate con la recensione della critica d’arte Antonella Nigro.