Il sistro e gli altri strumenti musicali nell’antica Pompei
POMPEI. Gli strumenti musicali dell’antichità si ritrovano negli affreschi e nei mosaici pompeiani che rappresentano baccanali, cerimonie o feste private, come i matrimoni o funerali. Erano essenziali nei rituali religiosi come quelli dedicati ad Iside, dove si utilizzava specialmente il suono emesso dal sistro.
Il sistro è uno strumento musicale a suono metallico cadenzato. È tipico delle civiltà del 3000 a.C. È originario dell’antico Egitto ed era ritenuto sacro alla dea Iside che, secondo la tradizione, lo avrebbe inventato e ne simboleggia l’appartenenza, quando compare sui monumenti sepolcrali. Lo strumento metallico è in parte a forma di ferro di cavallo e con l’immagine di Iside raffigurata sul manico.
Il suono del sistro si produce scuotendolo. Il numero e lo spessore delle asticelle flottanti determina altezza e intensità del suono, che non presenta una precisa connotazione tonale. La denominazione sistrum si può tradurre dal latino “ciò che è scosso”.
Nonostante le apparenze, quel sonaglio metallico emetteva un suono rilassante e armonioso. Di solito, veniva utilizzato a Pompei nelle cerimonie religiose dedicate al culto della dea Iside.
La rappresentazione delle costumanze dell’antica Pompei viene spesso ripresa, ai nostri giorni, dai social del Parco Archeologico di Pompei per confrontarla con quella della società contemporanea, relativamente alle ricorrenze e alle manifestazioni più significative che cadono nel corso dell’anno.
A Roma (come a Pompei) sono state trovate raffigurazioni di strumenti a fiato, ottoni, percussioni e strumenti a corda. Si tratta di strumenti diffusi su tutto il territorio, a riprova che la musica era un elemento fondamentale della cultura romana.
Gli strumenti a fiato erano la tuba romana, la tromba, il corno, la tibia e l’askaules. Gli strumenti a corda erano la lira, la cetra, il liuto e la chitara. Strumento in parte meccanico è l’organo (hydraulis organo idraulico). Gli strumenti a percussione erano lo scabellum, il sistrum, iI cymbali.
La musica romana (e pompeiana) era ritmata dalle percussioni, il cui effetto era ottenuto anche battendo le mani e i piedi. I musicisti egizi, invece, spesso tenevano il tempo schioccando le dita. Si faceva molto uso anche di sonagli, come campanelli e tamburelli.