I bimbi della scuola Baby House di Pompei portano in scena “Pinocchio”
POMPEI. Anche quest’anno i piccoli alunni di via Casone 14 a Pompei hanno concluso in festa il percorso scolastico mettendo in scena “Pinocchio”, la favola di Collodi: un classico senza tempo che ha racchiuso in sé la sostanza del metodo didattico della “Baby House”.
A parlarcene è Anella Gargiulo, fondatrice e insegnante della scuola dal 1996, fervente sostenitrice dell’apprendimento personalizzato come strumento utile a promuovere le naturali potenzialità di ogni bambino nel rispetto delle differenze e dei tempi di ciascuno.
«La recita di fine anno è un’esperienza molto formativa – ci racconta Anella –. Interpretare una parte stando sul palco davanti allo sguardo curioso del pubblico e interagire l’uno con l’altro permette ai bambini di rafforzare l’autostima, sviluppare la concentrazione e la memoria, migliorare l’empatia e la capacità di socializzazione».
L’attività teatrale che ha tenuto impegnati i piccoli allievi da gennaio fino all’esibizione dello scorso 28 maggio ha ripercorso le avventure di Pinocchio, la cui storia ha lo scopo di far capire ai bambini l’importanza della verità, dell’onestà e del coraggio e che sbagliando si impara.
Una favola quanto mai attuale, che insegna ai bambini il valore delle regole (a scuola come nella vita) e a distinguere nettamente ciò che è bene da ciò che è male. L’insegnante Anella ci spiega inoltre che la buona riuscita della recita è dovuta all’adozione di un insieme di specifiche tecniche didattiche.
In sostanza è stato accertato che esistono vari tipi di intelligenza: riconoscere quella dominante nell’alunno facilita di molto il suo apprendimento promuovendo l’interesse, la motivazione allo studio e l’autonomia. Questo innovativo approccio didattico dà notevoli risultati anche nei bambini con disturbi dell’apprendimento (Dsa) e dell’attenzione (Adhd) o con problematiche a livello emotivo e sociale.
L’abilità dell’insegnante sta nel saper scegliere la tecnica più adatta all’intelligenza predominante del bambino. L’insegnante userà il “peer tutoring” quando riterrà opportuno l’apprendimento dell’alunno attraverso l’aiuto di un altro bambino, mentre si servirà del “learning by doing” quando vorrà insegnare attraverso l’atto pratico. Il “cooperative learning” invece consiste nell’imparare attraverso il lavoro di squadra.
«La mia esperienza trentennale mi ha portato a comprendere che la personalizzazione del metodo didattico è il principio fondante dell’insegnamento pedagogico al di là delle specifiche situazioni di difficoltà – precisa la Gargiulo – permettendo l’accoglienza delle identità e diversità di ogni alunno, come previsto dalla legge».
La scuola dell’infanzia paritaria “Baby House” non va in vacanza, ma si trasferisce nella vicina “Country House” e dal 10 giugno al 2 agosto 2024 organizza il campo estivo coinvolgendo i bambini in attività divertenti ed educative, a contatto con la natura. Per informazioni e adesioni: 3511448071 oppure 3389207350.