Tensioni sindacali negli Scavi di Pompei: convocata assemblea dei lavoratori
POMPEI. È in corso uno stato di tensione aziendale nel Parco Archeologico di Pompei e negli altri siti museali a seguito della proclamazione dello stato d’agitazione da parte del sindacato Cobas unitamente alla locale rappresentanza sindacale aziendale, conseguente alla gara a procedura aperta per l’affidamento in concessione dei servizi museali integrati (servizi d’accoglienza e biglietteria).
I Cobas da tempo si battono per ottenere l’integrazione dei dipendenti delle ditte dell’appalto privato nel personale ministeriale, considerato che parliamo di dipendenti i che lavorano oramai da una ventina d’anni ininterrottamente in un contesto lavorativo del servizio pubblico, mentre il ricorso ai privati comporterebbe (secondo la loro opinione) maggiori costi per un servizio peggiore.
Altro argomento di contrasto sindacale attiene il quadro normativo ed economico previsto per i dipendenti (Ccnl) nel bando di gara del 4 giugno 2024. Secondo i Cobas, sulla base delle mansioni professionali richieste, dovrebbe essere applicata la normativa di trattamento economico del contratto nazionale di lavoro di Federculture, anziché quella del Commercio (che s’intende applicare).
Se il sindacalismo di base, che tutela prevalentemente il lavoro dell’appalto privato negli Scavi e negli altri musei, si batte per una contrattazione più giusta ed adeguata al contributo lavorativo dei dipendenti, i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Unsa, Usb hanno chiesto l’autorizzazione per un’assemblea sindacale dei lavoratori del Parco il 18 giugno 2024.
I motivi della convocazione sono da attribuire prevalentemente alla mancata soluzione delle problematiche storiche legate prevalentemente alla carenza di personale e alla difesa dei diritti acquisiti, per cui si lamentano ritardi dei pagamenti delle prestazioni accessorie, come gli straordinari.
La richiesta prevalente è, in questo caso, per un’organizzazione del lavoro efficace, che stabilisca un parametro oggettivo di distribuzione della vigilanza (la categoria dei custodi comprende il maggior numero degli addetti del personale degli Scavi di Pompei) e del lavoro dei settori amministrativo e tecnico.
Alla fine, quello che più interessa l’utenza dei turisti e visitatori, le iniziative in corso, anche se si riflettono sul clima aziendale, non dovrebbero incidere negativamente sull’accoglienza turistica. Vale a dire non dovrebbero comportare limitazioni nelle visite delle domus e nella partecipazione ad eventuali manifestazioni programmate.