Bolle in bocca: viaggio alla scoperta delle cause di un problema molto frequente

Quando si avvicina la partenza per le vacanze, sono per fortuna tante le persone che, per evitare di avere problemi una volta iniziate le ferie e di trovarsi in difficoltà nel trovare un professionista disponibile e qualificato in località lontane da casa, prenotano una visita dal dentista di fiducia per un check-up. Molto spesso, a spingere per questa scelta contribuisce il fastidio provocato dalle bolle in bocca, una problematica frequente che merita un’attenzione particolare.

Come mai? Per il semplice motivo che, frequentemente, si pensa che l’unica causa dietro alla loro insorgenza siano le afte, ulcerazioni provocate da fattori che vanno dalla dieta squilibrata ai cambiamenti che coinvolgono il sistema immunitario.

Le bolle in bocca, come ricordano bene i professionisti dello Studio Dentistico Cozzolino, noti da anni sul web per aver rivoluzionato, puntando su qualità e chiarezza, la divulgazione nell’ambito della salute orale, possono essere determinate anche da altre cause. Essenziale, per inquadrare meglio il quadro, è focalizzarsi sulle caratteristiche e sulla posizione della bolla stessa.

Se, per esempio, se ne dovesse riscontrare una localizzata a lato della gengiva e poco lontano dal dente, con corpo tendente al rosso e punta bianca, è bene sapere che si tratta di un ascesso. Ciò vuol dire che l’organismo sta manifestando una reazione a un quadro di infezione batterica. La bolla in questione, che alla vista ricorda una fistola, non va mai scoppiata autonomamente.

Cruciale in questi casi è un trattamento combinato focalizzato sia sull’eradicazione della causa, sia sulla somministrazione di farmaci antibiotici e antinfiammatori.

Imparare a riconoscere le caratteristiche delle bolle in bocca e gli eventuali sintomi correlati – il tutto, non dimentichiamolo mai, va confermato dalla diagnosi dello specialista – è essenziale anche per vivere i momenti di relax con più tranquillità, senza la preoccupazione, per esempio, di contagiare qualcuno.

Nel caso delle afte, che si presentano come piccole bolle di colore bianco – per amor di precisione, è bene sottolineare che solo la parte centrale, a causa della presenza di fibrina, è di questo colore – con un diametro non superiore al centimetro, non c’è questo pericolo, cosa che, invece, accade con l’herpes.

Dopo 3-4 giorni di fastidio, tutto torna alla normalità. Attenzione: questo non significa che la situazione non sia degna di approfondimento. L’insorgenza di stomatite aftosa, infatti, può rappresentare il segnale della presenza di patologie come la celiachia e il morbo di Crohn. 

Non c’è che dire: le bolle in bocca, problema fastidioso da gestire che, come già detto, porta spesso a contattare lo specialista per partire tranquilli, può avere diverse cause ed è bene non dare assolutamente per scontata la propria situazione clinica. Quell’ora spesa sulla poltrona del dentista può salvare la serenità in vacanza e nei mesi successivi.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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