Francesco De Gregori live nell’Anfiteatro di Pompei: musica e poesia, tra classici e rarità

POMPEI. L’Anfiteatro di Pompei ha fatto cornice d’eccezione, ieri sera, per il concerto di Francesco De Gregori. Il cantautore romano, con la sua voce inconfondibile e le sue liriche poetiche, ha regalato al pubblico un’esperienza unica, intrisa di emozioni e di suggestioni.

Ad aprire la serata è stata Angela Baraldi, accompagnata alla chitarra da Federico Fantuz. La Baraldi ha subito conquistato gli spettatori con la sua intensa interpretazione di “Piedi nudi”, seguita da “Cosmonauti”, “Bellezza dov’è” e “3021”. Le sue performance hanno riscaldato l’atmosfera, preparando il terreno per l’ingresso del grande protagonista della serata.

De Gregori ha fatto il suo ingresso in scena con una tripletta mozzafiato: “Lettera da un cosmodromo messicano”, “Cose” e “Atlantide”. Subito dopo, il cantautore ha preso la parola, annunciando al pubblico tra il serio e il faceto: “Stasera a Pompei farò due cose inedite: parlerò tra una canzone e l’altra e vi farò ascoltare pezzi meno conosciuti che forse non avete mai sentiti in radio”.

Ha mantenuto la promessa, continuando con “Bufalo Bill”, preceduto da un racconto sulla figura storica del leggendario cacciatore. Ha poi eseguito i più noti  “Pianobar” e “Compagni di viaggio”, prima di arrivare a “Un Guanto”, rivelando che quest’ultimo brano è stato ispirato da un’opera dell’artista Max Klinger (1857-1920).

Uno dei momenti più toccanti della serata è stato l’esecuzione di “Baci da Pompei”. Questo brano, ispirato dalla tragica storia della città distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., ha risuonato in modo particolare nell’anfiteatro pompeiano. Le parole evocative di De Gregori hanno dipinto l’immaginaria, ma verosimile, storia d’amore tra due giovani pompeiani interrotta dalla furia del vulcano.

“Possa bruciare sempre la mia mano/nella tua mano/e consumarsi il mio destino/nel tuo destino/E questa pioggia ritorni vino/E questa cenere ritorni vino”. Ascoltare queste parole dal vivo, nel luogo in cui la tragedia si è consumata, è stato un privilegio che ha toccato profondamente l’animo degli spettatori.

La serata è proseguita con una serie di brani meno noti, come promesso dall’artista: “Come il giorno”, “L’uccisione di Babbo Natale” e “I matti”. Tra questi, l’unica eccezione nota è stata “Generale”, prima di proseguire con “Il cuoco di Salò”.

Il concerto ha raggiunto un crescendo con alcuni dei pezzi più amati di De Gregori. La nostalgia ha pervaso l’anfiteatro con “La leva calcistica della classe ’68”, l’amore eterno è stato celebrato con “Sempre e per sempre”, mentre “La valigia dell’attore” ha reso omaggio al pubblico. La serata ha toccato l’apice con “La donna cannone” e le sue parole senza tempo: “Quell’enorme mistero volò/Tutta sola verso un cielo nero, nero S’incamminò”.

Il pubblico ha acclamato “Il Principe” a gran voce, richiamandolo sul palco per un bis indimenticabile. De Gregori ha eseguito “Mannaggia alla musica” e un emozionante duetto con Angela Baraldi in “Anidride Solforosa”, splendido pezzo di Lucio Dalla.

Tra i brani più attesi della serata c’era ovviamente “Rimmel”, che non ha deluso le aspettative, con De Gregori che lo ha riservato per il momento clou del concerto. La serata si è conclusa inevitabilmente con “Buonanotte fiorellino”, con l’artista che ha invitato tutti a ballare questo delicato valzer, scritto per i cuori di ogni tempo ancora capaci di sognare.

Il concerto di Francesco De Gregori ha chiuso la rassegna “BoP – Beats of Pompeii” nell’Anfiteatro pompeiano, un cartellone di eventi che ha riscosso grande successo. Tuttavia, il tour del cantautore romano proseguirà, portando la sua musica e le sue storie in altre città, per continuare a incantare il pubblico con la sua arte.

Marco Pirollo

Marco Pirollo

Giornalista, nel 2010 fonda e tuttora dirige Made in Pompei, rivista di cronaca locale e promozione territoriale.

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