La pizza di Pomodorì a Pompei: la tradizione incontra modernità ed eleganza

POMPEI. Colori che rallegrano la vista e sapori che richiamano la tradizione napoletana esaltati da un tocco di modernità: sono questi i punti di forza della pizza di “Pomodorì” in viale Unità d’Italia 51, a Pompei. La pizzeria è parte del complesso del Ravida Resort di Raffaele Vingiani e Anna Talamo.

«La qualità delle materie prime è fondamentale per ottenere un ottimo prodotto, così come lo è la passione per questo mestiere che spinge a sperimentare e innovarsi di continuo» queste le parole del pizzaiolo Nicola Cesarano, 28enne con alle spalle 14 anni di esperienza nel settore.

Proveniente da una famiglia di ristoratori emigrati all’estero Nicola ha appreso dai maestri Gianfranco Iervolino, Vincenzo Iannucci, Raf Bonetta e Giovanni Santarpia. «Lavoravo in cucina ma i miei occhi andavano sempre lì, al banco dove si preparavano le pizze – ricorda –. Ci volle poco per capire che quella era la mia strada».

Da “Pomodorì” la cura e l’attenzione per gli ingredienti parte dall’impasto realizzato con le farine del rinomato marchio Petra. «Nel cornicione – ci dice Nicola, che aggiunge – senti il profumo del grano arricchito da note di nocciola. Dopo diversi tentativi ho acquisito una tecnica di lievitazione che mi sta dando grandi soddisfazioni».

Il composto è preparato con biga e pasta di riporto, ovvero l’impasto che avanza la sera, ottimo per dare ulteriore spinta in cottura, maggiore alveolatura e sofficità. Il tempo di lievitazione è di 24 ore e il risultato è una pizza leggera, fragrante e digeribile.

Il menù segue la stagionalità e si prediligono le eccellenze regionali e del made in Italy. Da sottolineare anche la scelta di realizzare a mano i condimenti come il pesto, i pomodorini semidry, le salse di verdure e i topping per un’esperienza di gusto singolare.

Una delle specialità da assaggiare è la pizza “Napoli sbagliata”, un “errore” (studiato) dal sapore agrodolce, davvero ben riuscito visto il successo riscosso: acciughe e olive di Sicilia, pomodoro San Marzano di Solania, pomodorini gialli semidry, polvere di aglio nero e marmellata di pomodori.

Tra le pizze della stagione estiva c’è la “Nerano” con crema di zucchine, fiori di zucca, chips di zucchine e fonduta di provolone del Monaco; la “Siciliana rivisitata” con crema di melanzane, salsiccia, provola, gocce di basilico, pomodorini rossi semidry e cialde di parmigiano. E ancora: la “Cantalupo” con fior di latte, prosciutto crudo, melone cantalupo e pesto di mandorle; e la pizza al pesto di basilico fatta con pomodorini gialli e rossi, pesto autoprodotto, provola, stracciata di bufala e pinoli tostati.

Da provare anche le “Pomodorì” e “Ravida”, dedicate alla casa e la “Rutiello” fritta e al forno, croccante fuori e morbida all’interno. Non poteva mancare la pizza in omaggio a Pompei dalla consistenza crunchy e farcita a mo’ di focaccia, con finto tonno di maiale, mozzarella di bufala, misticanza e fragoline. Per gli amanti dei sapori integrali ci sono anche gli impasti con farine di riso e orzo germogliato e ai quattordici cereali.

Nunzia Cascone

Nunzia Cascone

Content writer. Collabora con varie testate prediligendo tematiche legate alla sostenibilità, benessere e bellezza ecobio. Puoi dare un'occhiata ai suoi articoli su linkedin.com/in/nunzia-cascone

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