Capitale della Cultura, la candidatura di Pompei sostenuta da 80 partner istituzionali

POMPEI. Gli scavi archeologici rappresentano la carta vincente nella partecipazione al concorso programmatico per l’attribuzione del titolo di Capitale della Cultura per il 2027. Parliamo di un sito che viene considerato emblema di uno stile di vita alla base della tradizione culturale italiana, dell’Occidente europeo e del mondo intero.

Ha spiegato bene il concetto il direttore generale del Parco archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, che è intervenuto al convegno del 5 settembre 2024, in cui il progetto è stato discusso da una platea formata da amministrazioni locali di Comuni delle provincie di Napoli e Salerno, oltre che dalle associazioni, gli enti, le direzioni scolastiche, le camere di commercio, ecc.

Il giovane dirigente ha fatto presente che il Parco archeologico di Pompei ha incassato molto denaro dalla comunità nazionale ed europea per opere di restauro e messa in sicurezza. Ora, da capitale culturale, ha il compito di restituire al territorio il beneficio economico che ha ricevuto, mettendo in campo una serie di iniziative culturali e sociali tendenti ad elevarne il livello e a migliorarne lo stato sociale.

Zuchtriegel ha portato l’esempio degli spettacoli teatrali su testi rivisitati di Aristofane, organizzati nel Teatro Grande del Parco con protagonisti d’eccezione reclutati tra gli studenti di Pompei, Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata, ecc.

È indubbio, quindi, che per Pompei s’intende un brand di opere, valori e sapori tipici di un vasto territorio celebre fin dall’antichità per aver dato origine a modi di vivere e di pensare e di essere dotato di un paesaggio variegato ma sempre incantevole e dotato (finora) di un clima mite.

Il sindaco di Pompei Carmine Lo Sapio ha ribadito (con ulteriori dettagli) le notizie che aveva anticipato nella precedente conferenza stampa (apertura alla piena collaborazione sul territorio, peno utilizzo della risorsa mare per i collegamenti con e dalle isole del Golfo, acquisizione dell’enorme edificio della Chiesa di Pompei conosciuto come ex orfanotrofio femminile, turismo congressuale al Maximall, ecc. ecc.).

Il volano di sviluppo dell’economia locale deve essere un mix di cultura e bellezza. La cultura viene irradiata dagli Scavi di Pompei e dalla dottrina religiosa collegata al culto mariano del santuario della Madonna del Rosario. La bellezza sarà data da esposizione di opere d’arte di prestigio internazionale e da un ambiente urbano civile e confortevole che dovrà essere migliorato in periferia come al centro.

Ancora una volta è toccato a Leonardo Valleadvanced advisor e presidente di Cethegus, fornire proposte organizzative ai convegnisti. Vale a dire non solo l’amministrazione pompeiana, ma anche gli 80 sindaci coinvolti nell’iniziativa.

Non conosciamo la percentuale di adesione (parecchie le assenze registrate, anche se Lo Sapio ha annunciato la possibilità di partecipazione in videoconferenza). Valle ha annunciato che prossimamente sarà presentato il logo della partecipazione di Pompei alla competizione. Porterà sicuramente elementi distintivi del famoso centro vesuviano (sole, mare, Vesuvio, Scavi, Santuario ecc.)

Si chiamerà “Pompei Continuum” il modello socioeconomico che dovrà ispirare il “rinascimento pompeiano” fino alla selezione del concorso per il titolo di Capitale della Cultura 2027 della città del Santuario della Madonna del Rosario e degli Scavi archeologici vesuviani.

La parola d’ordine ora è per tutti gli 80 partner di contribuire con idee originali e ambiziose alla stesura del progetto finale, che deve riguardare non solo il restyling della città (centro e periferie) ma anche proposte culturali originali, che facciano “brillare” il territorio di sole proprio.

Mario Cardone

Mario Cardone

Ex socialista, ex bancario, ex sindacalista. Giornalista e blogger, ha una moglie, una figlia filosofa e 5 gatti. Su Facebook cura il blog "Food & Territorio di Mario Cardone".

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