Giù entro 3 mesi le strutture commerciali sequestrate a Pompei: l’ordinanza del Comune
POMPEI. Dovranno essere demolite entro 90 giorni le strutture commerciali abusive sequestrate a Pompei lo scorso 7 ottobre dai Carabinieri tra via Roma, piazza Anfiteatro e piazza Esedra. È quanto è stato disposto dall’amministrazione comunale di Pompei che ha emesso altrettante ordinanze di demolizione nei confronti dei titolari delle 46 strutture sequestrate dai Carabinieri per ripristinare la legalità nelle aree interessate dai provvedimenti.
Tali ordinanze prevedono la rimozione entro tre mesi dei chioschi e gazebo abusivi che occupavano aree vicine agli ingressi del celebre Parco Archeologico, in particolare in piazza Esedra, piazza Anfiteatro e via Roma. La demolizione dovrà essere eseguita da ditte specializzate, sotto la supervisione di un direttore dei lavori. In caso di inadempimento dei titolari, il Comune ha già annunciato che interverrà d’ufficio, rivalendosi delle spese e imponendo anche sanzioni amministrative fino a 20.000 euro per i trasgressori.
Nonostante le ordinanze dell’amministrazione comunale, non sono mancate le critiche da parte dell’opposizione. Il consigliere comunale Domenico Di Casola ha commentato duramente la decisione del Comune, giudicandola insufficiente e tardiva.
Secondo Di Casola, l’ordinanza emessa dall’ufficio tecnico «si è limitata a prendere atto del decreto di sequestro preventivo eseguito il 7 ottobre dai Carabinieri». Il consigliere ha sottolineato che l’ufficio tecnico comunale, nel riconoscere il “difetto di provvedimento formale di concessione”, ha «implicitamente ammesso la propria inazione, come evidenziato nel decreto di sequestro».
Il consigliere ha poi lanciato un appello per coinvolgere il Consiglio comunale in un percorso che garantisca sia la legalità sia la salvaguardia del lavoro. Di Casola ha posto l’accento sulla necessità di un equilibrio tra il rispetto delle normative e il sostegno alle famiglie dei lavoratori coinvolti, ora in una situazione di grande difficoltà.
Il sequestro risale al 7 ottobre, quando i Carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di 63 soggetti, colpendo 46 strutture tra chioschi e gazebo che occupavano abusivamente il suolo pubblico.
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata, ha evidenziato come queste strutture, utilizzate per attività commerciali nei pressi degli scavi archeologici, fossero stabilmente ancorate al suolo e prive delle necessarie autorizzazioni urbanistiche.