Pompei, Italia Viva la spunta su trasparenza e partecipazione
POMPEI. Oramai da tempo è partita una vera e propria vertenza politica, con reiterate note ufficiali, tra Italia Viva e il sindaco di Pompei. La compagine pompeiana del partito di Renzi, ha manifestato con documenti ufficiali, a firma del capogruppo consiliare Salvatore Caccuri e del presidente cittadino Erasmo Manfredi, stigmatizzando numerosi episodi di criticità nei rapporti, dovuti alla mancanza di trasparenza e alla scarsa condivisione delle delibere di giunta.
Italia Viva sostiene, oramai da tempo, che bisogna regolarizzare l’andamento delle sedute di giunta, assicurando ai vari partner politici ed amministrativi del primo cittadino di Pompei la documentazione completa a supporto delle decisioni amministrative con almeno 48 ore di anticipo, anche per assicurare una costante partecipazione delle forze politiche della maggioranza.
La richiesta era anche motivata da decisioni precedenti che si sono rivelate veri e propri flop, come quello del conferimento delle chiavi della città all’ex ministro Gennaro Sangiuliano (dimessosi per uno scandalo ridicolo che ha fatto il giro del mondo, compromettendo l’immagine di Pompei).
La mancanza di riscontro istituzionale aveva portato alla decisione del ceto dirigente e amministrativo di Italia Viva (presente in maggioranza) di sospendere la propria partecipazione alle sedute di giunta e di Consiglio comunale di Pompei.
Questa ultima drastica ed ultimativa decisione ha comportato finalmente una sollecita replica del sindaco di Pompei Lo Sapio, che si è impegnato a depositare i dossier delle delibere di giunta presso la segreteria comunale con almeno 48 ore di anticipo, salvo eccezionali situazioni di urgenza, e a calendarizzare le sedute di giunta ogni giovedì, alle ore 12 e alle 17.
Italia Viva ha valutato l’impegno assunto con «misurata soddisfazione», ribadendo che la trasparenza e la concertazione devono essere pilastri fondamentali di una gestione amministrativa efficace e democratica. Resta comunque, anche se non dichiarata ufficialmente, la riserva sulle “urgenze”, riguardo al numero e specialmente alla “delicatezza” delle delibere da formulare.
Solo per esemplificare, una di queste urgenze nel mese di giugno (assunta con i debiti di trasparenza e partecipazione) riguardava la “presa d’atto delle sentenze del Tar e del Consiglio di Stato in materia di applicabilità della direttiva 2006/123. Direttiva Bolkenstein” alle concessioni di posteggi al mercato e alle altre concessioni su suolo pubblico (chioschi su strada).
È poi notizia di cronaca di questi giorni l’operazione dei Carabinieri della Compagnia di Torre Annunziata che hanno operato il sequestro preventivo di 45 strutture alla base di un’inchiesta nei confronti di 63 soggetti, tra chioschi e gazebo, riguardante un presunto abusivismo di occupazione di suolo.
In conclusione, letta la nota di replica del sindaco di Pompei, Italia Viva ha formulato una dichiarazione di apprezzamento e allo stesso tempo ha rassicurato l’opinione pubblica con l’intenzione di mantenere alta la vigilanza affinché quanto concordato si traduca in prassi consolidata e non resti una mera dichiarazione di intenti.
“A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. La frase celebre di Andreotti alla fine di tutto pare che calzi a pennello, dati i precedenti in termini di trasparenza e partecipazione nelle procedure di deliberazione di questa amministrazione, criticate frequentemente nel dibattito politico. In ogni caso, fa bene Italia Viva a persistere, sperando che quella raggiunta non sia una “convergenza parallela”.