Il contributo esemplare di Plastic Free Pompei alla rinascita ambientale del vesuviano-sarnese
POMPEI. Sta coinvolgendo le risorse vesuviane del volontariato vesuviano-sarnese l’iniziativa ecologica Plastic Free fatta di impegno a maniche rimboccate. Una settimana fa ci è stato documentato in un filmato l’attività di raccolta di 1.100 chilogrammi di rifiuti accumulati sul breve tratto di spiaggia sita su versante sinistro (territorio stabiese) della foce del fiume Sarno.
Ora il referente locale di Plastic Free, Salvatore Palmieri, si accinge ad indirizzare un vero e proprio esercito di 300 prodi, difensori ostinati dell’ambiente e intenzionati a rigenerare ad ogni costo il verde che ispirò Leopardi, su una delle più famose pinete a Sud del Vesuvio. Parliamo della collina dei Camaldoli, diventata più alta a causa dei depositi abusivi di monnezza (plastica compresa).
A questo punto bisogna commentare positivamente la presenza cospicua di tanti ragazzi volenterosi, che dedicano una giornata libera a rigenerare la natura vesuviana contro l’insolenza degli sporcaccioni locali. Bisogna citare di più questi esempi positivi ai telegiornali, tagliando gli spazi ai “cattivi esempi” che ci rovinano in continuazione i pasti consumati in famiglia.
Palmieri, un “pasionario ambientale” fortunatamente residente a Pompei, contro altri, che purtroppo sono impegnati sul versante opposto del degrado ambientale (a partire dai roghi di monnezza notturni) ci ha annunciato che a breve dovrebbe essere varato un vasto programma di iniziative nella città mariana, in collaborazione con l’assessore Catello Raimo.
È imminente, inoltre, su un più vasto territorio la creazione di una rete di associazioni di Comuni bagnati dal Sarno che intendono conseguirne la bonifica totale (quanti anni sono che la predichiamo?) del fiume.
Ad maiora. Annunci come quelli riportati regalano spazio alla speranza coltivati negli animi (ancora troppo pochi) di quanti si impegnano civilmente a raggiungere l’obiettivo che il fiume più inquinato d’Europa ritorni ad essere un punto di forza dell’economia di un distretto turistico di eccellenza di portata mondiale.