Pompei, Italia Viva abbandona la maggioranza e accusa: «Manca il dialogo»
POMPEI. Italia Viva ha deciso di abbandonare la maggioranza amministrativa di Pompei. Lo ha fatto con una lunga e articolata missiva rivolta al primo cittadino, Carmine Lo Sapio, che porta la firma del presidente della formazione politica locale, Erasmo Manfredi e del consigliere comunale Salvatore Caccuri.
La decisione arriva dopo un “calvario” cominciato appena dopo che Caccuri ed Estatico avevano deciso il passaggio in maggioranza (luglio 2023) e “guadagnato” un assessore (prima Marcello Lala, sostituito successivamente da Catello Raimo).
Il motivo principale della delusione di Italia Viva, che aspirava ad un rapporto politico collaborativo e leale, deriva, da quanto si legge nel documento politico, dalla mancanza di democrazia alla base delle decisioni assunte dal capo, coniugata all’assenza di comunicazione istituzionale alla base di una sincera intenzione di trasparenza.
«Avevamo la convinzione di poter mettere il nostro impegno programmatico (politiche giovanili innovative, il rilancio della cultura come motore di sviluppo e la sicurezza urbana, nda) al servizio della città, attraverso un accordo condiviso e ambizioso».
«A distanza di diciassette mesi (sic!) abbiamo dovuto constatare che le nostre aspettative sono state tradite. Gli impegni presi si sono trasformati in promesse inconsistenti, perché vanificate da un metodo di governo che ha preferito il protagonismo personale (del sindaco Lo Sapio, nda) alla trasparenza, l’improvvisazione al confronto democratico».
La nota di abbandono contiene una serie di argomentazioni che interpretano le fasi di un rapporto conflittuale interno alla maggioranza di governo di Pompei, in un incessante stop and go, fino a che è stata dichiarata con tre paroline significative, «mancanza di rispetto», l’intenzione di abbandonare la maggioranza.
Viene descritta nella nota la vicenda del bilancio per raffigurare la mancanza di dialogo nella maggioranza amministrativa di Pompei. «Il documento fondamentale per il futuro della città è stato elaborato senza una condivisione preventiva e sottoposto in tutta fretta alla giunta, senza dibattito interno. Abbiamo insistito ed ottenuto solo un confronto formale, finalizzato ad incassare il nostro voto in consiglio comunale»: è l’amara considerazione che conclude un rosario di lagnanze.
Spazi per i giovani, politiche culturali serie, biblioteca comunale, sono i temi che Italia Viva dichiara di aver cercato di sostenere e che sarebbero rimasti lettera morta. In particolare la biblioteca comunale, rimasta per diciassette mesi ignorata, solo ora per la partecipazione al concorso di Capitale Italiana della Cultura 2027 sarebbe rientrata nell’agenda politica.
La conclusione di Caccuri e compagni: «Solo cerimonie di facciata e ambizioni di titoli prestigiosi, a conferma di un approccio politico che privilegia l’apparenza alla sostanza e i proclami al bene collettivo, mentre la cultura, tanto sbandierata nei proclami politici, è stata ridotta ad una vetrina vuota. Allo stesso tempo la partecipazione al concorso di “Pompei Capitale della Cultura 2027” è stata trasformata in un’operazione di facciata, priva di ricadute positive».