Anche una tomba d’infante nella necropoli di via Fucci a Pompei

POMPEI. Sono proseguite in questi mesi le indagini archeologiche in via Fucci a Pompei, nell’area dove si sta realizzando il parcheggio interrato, previsto nell’ambito dei lavori Eav di “Ammodernamento della Circumvesuviana e degli Interventi di compatibilità urbana della linea ferroviaria”. Le ricerche sono proseguite sotto la direzione scientifica della Soprintendenza ai Beni ambientali e paesaggistici di Napoli e dell’Area metropolitana (Sabap Na-Met) e del funzionario archeologo Simona Formola.

Durante indagini più approfondite, sono emerse prove di un camminamento in terra battuta, con impronte di animali sulla superficie (alcune delle quali di ungulati), precedenti l’impianto della necropoli individuata già a luglio 2024. Il numero di tombe scavate, dalle prime 35 individuate ha già raggiunto almeno 45 unità.

La tipologia è confermata uguale a quella già documentata in precedenza, con copertura in anfore di produzione nord-africana, alla cappuccina con tegole (ad uno o due spioventi) oppure in blocchi di travertino. Gli scheletri degli inumati risultano in perfetto stato di conservazione, grazie alle particolari condizioni di giacitura all’interno della falda freatica, con dentatura e arti pressoché completi.

Tra gli elementi di corredo, sono stati rinvenuti vari oggetti come monete, unguentari fittili (per lo più collocati in prossimità degli arti inferiori o accanto al cranio), una placchetta in argilla lavorata, una coppa in vernice nera e resti di monili. In particolare, si segnala la tomba di un infante con un corredo composto da una collana in perline decorate e gemme in pasta vitrea colorate.

Tra gli importanti reperti archeologici rinvenuti, inoltre, spicca una tanagrina con straordinarie tracce di doratura, testimonianza unica dell’arte e del gusto raffinato dell’antichità. Le tanagrine, celebri statuette votive in terracotta, sono spesso associate al culto e alla devozione, offrendo uno spaccato della vita quotidiana e delle credenze religiose delle epoche passate.

Questa scoperta sottolinea ancora una volta l’importanza di preservare e valorizzare il nostro patrimonio, nascosto anche nei luoghi più inaspettati. Le indagini nell’area proseguono, così come gli studi di carattere paleo-antropologico avviati in collaborazione col Parco Archeologico di Pompei, certamente forieri di nuovi dati e spunti di riflessione. La zona interessata dagli studi archeologici è ubicata a circa 400 metri ad est da Porta Sarno dell’area archeologica di Pompei.

In questo punto, oltre alle tombe e ad altri interventi umani come un grande canale, sono state individuate anche tracce di estesi campi arati perfettamente conservati sotto la spessa coltre di pomici della grande eruzione vesuviana del 79 d.C. Si coltivavano prevalentemente ortaggi, che rifornivano ogni giorno i mercati pompeiani, prossimi al percorso dell’antico fiume Sarno, forse molto più vicino alla città di quanto non sia oggi.

Le tracce dell’antica frequentazione della zona, precedente alla deduzione di Pompei a colonia romana, quindi anteriori all’89 a.C., sono emerse in seguito ai lavori per la realizzazione di un parcheggio interrato in via Fucci, alle spalle della stazione ferroviaria Eav Pompei Santuario.

Redazione Made in Pompei

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Made in Pompei è una rivista mensile di promozione territoriale e di informazione culturale fondata nel 2010.

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