Su Rai5 il documentario che racconta il restauro del Mosaico di Alessandro rinvenuto a Pompei
NAPOLI. Il documentario “Il volto di Alessandro. Il restauro del Mosaico di Alessandro e Dario”, scritto e diretto da Vanni Gandolfo, è stato presentato in anteprima mercoledì 26 marzo alle 11 presso l’Auditorium del Mann – Museo Archeologico Nazionale di Napoli e sarà trasmesso in prima tv mercoledì 2 aprile 2025 alle 21:15 su Rai 5, all’interno di Art Night.
Prodotto da Ga&A Productions in associazione con Doclab e in collaborazione con Rai Cultura, il documentario offre uno sguardo esclusivo sul complesso restauro del celebre Mosaico di Alessandro e Dario, uno dei più grandi tesori dell’arte antica, custodito al Mann. Quest’opera straordinaria, rinvenuta a Pompei, raffigura il trionfo di Alessandro Magno su Dario III di Persia e rappresenta una delle fonti più rilevanti per ricostruire le sembianze reali del leggendario condottiero macedone.
Grazie a un approccio interdisciplinare, il restauro ha combinato tecnologie diagnostiche avanzate e metodologie innovative per preservare il mosaico e valorizzarne il significato storico e culturale. Il documentario racconta un’impresa senza precedenti, in cui ricerca e innovazione si intrecciano per restituire al mondo uno dei più grandi capolavori dell’antichità.
Parallelamente, il documentario esplora la ricerca sul volto “umano” di Alessandro attraverso l’intelligenza artificiale, con il contributo degli studenti dell’Accademia delle Arti e delle Nuove Tecnologie di Roma, che hanno confrontato fonti storiche e iconografiche, tra cui il celebre ritratto di Lisippo.
Il direttore generale dei Musei Italiani, Massimo Osanna, ha commentato: «Il restauro del Mosaico di Alessandro dimostra come un approccio interdisciplinare, che unisce ricerca, innovazione e metodologie avanzate, sia fondamentale per la conservazione e la piena comprensione di uno straordinario capolavoro dell’antichità».
«Un intervento che non si limita alla tutela materiale dell’opera – ha proseguito il direttore – ma ne rafforza il valore storico e culturale, migliorandone la leggibilità e l’accessibilità, affinché possa essere pienamente fruibile all’interno di una narrazione ampia e completa, capace di coinvolgere tutti i pubblici».